La nostra mente ha due modi di funzionare: uno veloce, intuitivo, pigro, che necessita di meno sforzo. L’altro razionale, che richiede tempo ed energia e che quindi non possiamo utilizzare sempre. Il nostro pensiero veloce però può causare illusioni percettive, tipo quelle che si hanno con le illusioni ottiche, solo in questo caso sono illusioni psicologiche, che personalmente trovo ancora più affascinanti di quelle ottiche.Il libro è pieno zeppo di esempi su questo tema, fatti, risultati di esperimenti e statistiche, uno dietro l’altro, tutti interessanti. L’autore non ha bisogno di distrarci con troppi aneddoti e storie biografiche a contorno (come troppo spesso fanno altri esperti meno bravi di lui quando si mettono a scrivere “per tutti”), perché ha molto da dire!Il libro non è solo sulla psicologia e sul nostro modo di pensare, ma anche sulle applicazioni in altri campi, in particolare l’economia e il marketing, ma non solo. Ha comunque applicazioni pratiche anche per chi di professione fa tutt’altro. Ad esempio quando ho acquistato il mio appartamento, qualche anno fa, l’ho pagato troppo, lo vedo con il senno di poi, perché dopo aver letto questo libro (solo ora purtroppo) ho capito che in realtà sono caduto vittima di una delle trappole percettive descritte. In generale l’autore insegna a bilanciare tra le due parti, veloce e lenta, sia dando proprio idee e processi che possiamo utilizzare, ma ancor più perché spiega così bene la teoria che il lettore riesce ad applicarla senza problemi.Mi ha veramente appassionato, perché le cose di cui scrive sono interessanti e perché è scritto veramente bene. Daniel Kahneman ha vinto il premio nobel per l’economia. E si sente il suo spessore. Ma sa anche scrivere e spiegare bene!Consiglio questo libro non soltanto a chi si interessa di economia, ma a chiunque voglia dare uno sguardo approfondito ai modi in cui la nostra mente lavora… quindi credo che probabilmente posso consigliarlo a tutti.Ho letto il libro nell’edizione Kindle che è molto buona. Questa recensione è per l’edizione inglese: esiste anche una traduzione italiana (“Pensieri lenti e veloci”), ma, chi non è del tutto a digiuno con l’inglese, può leggere tranquillamente l’edizione originale che non presenta alcuna difficoltà.Da non perdere, una pietra miliare della conoscenza umana.